“Una squadra studentesca di volley nella torrida estate di Pechino”
Americo Pietro Gigante – Liceo Scientifico Vittorio Veneto e Maurizio Tonella – ITIS Ettore Conti
Il 16 luglio 2013 una delegazione studentesca italiana è partita per Pechino e il 27 luglio è tornata stanchissima, ma felice. A Pechino? Per fare che cosa? Una selezione di studenti di due note scuole milanesi, l’ITIS CONTI e il LS VITTORIO VENETO, è partita per partecipare alla “MINSHENG BANK CUP 3rd BEIJING INTERNATIONAL VOLLEYBALL TOURNAMENT FOR MIDDLE SCHOOL BOYS” accogliendo un invito della BEIJING JINGSHAN SCHOOL organizzatrice di un Torneo internazionale studentesco, arrivato alla sua terza edizione, realizzato ogni cinque anni per commemorare la Riforma della scuola cinese voluta da Deng Xiaoping. In tutto otto squadre, provenienti da istituti dei più variegati angoli del mondo, sono volate nella capitale cinese per sfidare i padroni di casa.
Ebbene, eccovi la classifica finale: Austria, Corea, Cina,Thailandia, Canada, ITALIA, Singapore, Usa e Australia. Un sesto posto per la rappresentativa italiana maturato con tre partite vinte e cinque perse nel caldo torrido di luglio a Pechino. Sì, piena estate, ma in questa speciale avventura i ragazzi ed i loro accompagnatori non hanno sprecato dieci giorni di vacanza, ma hanno vissuto, come potrete facilmente immaginare, un tesoro di esperienze e di emozioni che tutti ricorderanno per sempre.
La squadra, ridotta a 10 unità per la defezione di alcuni studenti, anche atleti particolarmente capaci, è stata costituita da sette studenti del LS VITTORIO VENETO e da tre dell’ITIS ETTORE CONTI. Selezionati come? Nati prima del 1994 e possibilmente praticanti un volley agonistico nel settore giovanile federale. Al gruppo dei pallavolisti, all’ultimo minuto, è stato aggiunto anche Ennio che il volley non l'ha mai giocato prima, ma meritevole di essere premiato per serietà, disponibilità, impegno e risultati scolastici.
L'invito è arrivato dalla Cina grazie all'Arch. Andrea MAURIZI, fondamentale promotore della trasferta e rappresentante del Consorzio MILLELI, organizzazione finalizzata alla promozione e allo sviluppo degli affari tra Cina e Italia. Ma come mai è arrivato proprio alle nostre due scuole? Probabilmente perché conosciute per vari motivi nel panorama dello sport scolastico: il Liceo Vittorio Veneto per la sua lunga tradizione sportiva e per essere stato la culla della pallavolo milanese sin dal 1950 e l’ITIS Ettore Conti per essere pure un affermato liceo ad indirizzo sportivo. Due identità diverse, ma accomunate oltre che dall’impegno nello sport, anche dalla sede in via de Vincenti a Milano.
La realizzazione di questa rara spedizione sportiva è avvenuta grazie ad un docente del Liceo che si è impegnato nella complicata organizzazione, ad un docente dell’ITIS che si è reso disponibile come capo delegazione a Pechino e a Cinzia Dellanoce, allenatrice e collega appassionata, esterna alle due scuole, ma affermata e stimata nel volley milanese.
L’eccezionalità dell’evento ha coinvolto nella progettazione, oltre che i Dirigenti scolastici delle due scuole, Enrico Marcora, ex pallavolista, ex Consigliere della Regione Lombardia, politico attivo nel riconoscimento e nella valorizzazione delle eccellenze nel territorio milanese; l’Associazione Genitori ed amici del Liceo Vittorio Veneto e la storica pallavolistica Società Sportiva “Vittorio Veneto”. Ricordate il fondatore il prof. Ruggero Martinotti e il mitico successore, il prof. Enrico Bazan?
Quando l’invito è stato reso noto a tutti, nelle scuole l’entusiasmo è stato immediato, ma il primo “piccolo” problema è stato: ci sono le risorse economiche necessarie nelle famiglie coinvolte? E’ morale proporre un’attività così costosa nella scuola pubblica? Dopo una rapida quantificazione, si definisce la cifra prevista: 1.800 euro ciascuno per viaggio, vitto e alloggio. La notizia raffredda le aspettative di successo dell’iniziativa su tutti i fronti. Viene allora convocata un’assemblea pubblica per la presentazione del progetto con gli studenti e le famiglie, dominata principalmente dalla curiosità e dallo scetticismo, ma sostenuta con fiducia vera e appassionata dall’Arch. Maurizi.
Vista l’opportunità troppo importante ed unica offerta ai giovani delle due scuole, tutti i presenti, anche i genitori degli atleti, si rendono disponibili ad impegnarsi per trovare una soluzione. Ecco quindi la discesa in campo di alcuni sponsor privati che permette di abbattere i costi sino a renderli abbordabili per tutti. GRANDIOSO!
Comincia così la frenetica organizzazione finale: i visti, i passaporti, il cambio valuta, la copertura assicurativa, gli allenamenti preparatori svolti a partire dal termine della scuola sino alla data della partenza, l’invio alla scuola cinese di tutto il materiale utile alla realizzazione di una pubblicazione a ricordo della manifestazione.
Le attività in corso connesse a EXPO2015 sicuramente hanno avuto il loro peso favorendo la fornitura di numerosi gadget da parte del Comune, Provincia, Regione e dell’Ufficio Scolastico Provinciale per l'Educazione Fisica, a nostra volta omaggiati alle altre squadre durante l’evento a Pechino.
La squadra italiana è stata al centro dell’attenzione soprattutto dal punto di vista umano, difatti i nostri ragazzi sono stati molto apprezzati per aver dimostrato convivialità, correttezza ed entusiasmo.
Si sono registrati due episodi che hanno ridotto il tasso tecnico della squadra: Andrea (frattura ingranata di un dito) durante la prima partita e Mattia (forte distorsione alla caviglia) durante la terza. Quest’ultimo infortunio è stato occasione per visitare un ospedale cinese. Un’esperienza davvero particolare! Nonostante le varie difficoltà, niente ha minato la gioia dei ragazzi di essere dall’altra parte del mondo a giocare a pallavolo con i propri compagni di scuola.
Tra una partita e l’altra, per di più trasportando Mattia in carrozzella, la squadra ha avuto occasione di visitare la città, di fare una passeggiata sulla mitica Muraglia cinese e di essere ospiti a pranzo dall’Ambasciatore italiano a Pechino.
Ci sono state relazioni ricchissime sia per i ragazzi che per gli accompagnatori: tutti desiderosi di cogliere l’occasione per uno scambio dal punto di vista umano, culturale, tecnico e professionale; inevitabile è stato solidarizzare maggiormente con le squadre capaci di comunicare in lingua inglese (non tutte!).
Durante il torneo si è svolta anche una conferenza denominata “SCHOOL PHYSICAL EDUCATION FOR THE FUTURE”. Sono intervenuti per una relazione i Capi delegazione e le Autorità locali. Ogni relatore ha svolto un breve intervento sui temi: le nuove problematiche dell’Educazione Fisica e lo sport a scuola. Tanti sono stati i punti in comune, come l’aumento dell’obesità giovanile che necessita la capillare diffusione di corretti stili di vita, la difficoltà di conciliare lo studio con lo sport e la difficoltà ad affermare pienamente il ruolo della nostra disciplina nel panorama educativo scolastico.
La BEIJING JINGSHAN SCHOOL, fondata nel 1960, rappresenta un riferimento importante in tutta la Cina tanto che l'anniversario della sua fondazione è Giornata Nazionale dal 1983 per volere del Presidente DENG XIAOPING. E’ la più prestigiosa scuola cinese dove si accede sin dalla scuola primaria per censo, dove si procede fino al liceo per meriti e dove viene data l’opportunità agli studenti di ottenere adeguate borse di studio. Il torneo, dall’organizzazione impeccabile, è stato svolto grazie all’impegno volontario di tutto il personale (insegnanti e studenti) e grazie ad una banca locale come sponsor.
La scuola austriaca è un'accademia che diploma studenti che hanno ambizioni professionistiche nel volley e nel calcio.
La squadra coreana di elevata statura (grandi atleti!) è gestita come un'organizzazione militare.
La squadra thailandese è formata in una scuola militare vera e propria; una donna, capo delegazione della squadra, si è presentata in divisa.
Noi Italiani, con tanta voglia di fare bene, unici del torneo con una squadra selezionata tra due scuole molto numerose: 45 classi il CONTI e da 54 il VITTORIO VENETO. Ebbene solo questa la particolarità? La rivalità tra i due istituti, in alcuni momenti anche esasperata, nata sin dagli anni 60 per questioni culturali e sociali, oggi però sempre più attenuata, ha trovato in questa avventura un modo per abbattere, forse definitivamente, gli antichi steccati avendo dimostrato di saper articolare insieme un progetto educativo complesso che ha ottenuto un grande successo. Siamo in anticipo oppure solamente in ritardo? La cooperazione tra scuole è una realtà che speriamo si diffonda sempre di più anche nel campo delle attività motorie e sportive.
Ci sarà occasione per dare un seguito all'esperienza permettendo ad altri giovani delle nostre scuole di fare sport, conoscere, confrontarsi con pari provenienti da tante nazioni così diverse tra loro? Ci riusciremo ancora? L’impegno, nonostante le mille difficoltà, deve rimanere vivo.